Il Pomodoro Cannellino Flegreo arriva a 50 ettari di campi coltivati
Apertura verso nuovi mercati e punta di diamante di un processo ampio di promozione del territorio
POZZUOLI (Na) – Prende il via la raccolta del Pomodoro Cannellino Flegreo che, anche quest’anno, celebra l’inizio della stagione con un tour tra i resti archeologici e i campi dislocati all’interno del Parco Archeologico di Cuma.
L’iniziativa, organizzata dall’azienda Cumadoro in collaborazione con l’Associazione del Pomodoro Cannellino Flegreo e con il patrocinio del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei e il comune di Pozzuoli, ha celebrato l’ecotipo locale che da oltre un quinquennio è tornato con forza a impegnare gli orti flegrei. L’aumento costante degli ettari coltivati che quest’anno giungono a 50, e la costante attività di promozione e divulgazione relativa al Pomodoro Cannellino Flegreo, stanno determinando sempre più la conquista di nuovi mercati, non solo in Campania e in Italia, ma anche all’estero, anche grazie alle intense relazioni e alla partecipazione a importanti fiere di settore in Spagna, Francia e Emirati Arabi. Inoltre grazie all’accordo con Rossopomodoro, catena di ristornati pizzerie napoletane in Italia e all’estero, il Pomodoro Cannellino Flegreo è entrato in menu di diversi sedi. Tutte scelte strategiche che, di fatto, si tramutano in moltiplicatori delle occasioni di consumo del Pomodoro Cannellino Flegreo, diffondendone la conoscenza presso un pubblico crescente che nei diversi contesti ha modo di degustarlo in piatti di qualità originali o più vicini alla tradizione, ma sempre attenti alla valorizzazione del territorio anche attraverso l’enogastronomia.
«Il tour dedicato al Pomodoro Cannellino Flegreo è ormai un appuntamento estivo ormai stabile» – ha dichiarato infatti Giovanni Tammaro dell’azienda Cumadoro, che ha organizzato l’evento. «È questa l’occasione – ha proseguito Tammaro – per celebrare la raccolta di un prodotto flegreo di eccellenza che, tra l’altro, testimonia come impegno e caparbietà, uniti alla professionalità e lungimiranza di imprenditori locali, abbiano non solo permesso il recupero di un seme quasi scomparso, ma si siano trasformati in occasione concreta di recupero e rigenerazione di terreni abbandonati dell’area flegrea dando vita a un circuito virtuoso con crescenti ricadute occupazionali».
L’evento ha coinvolto giornalisti locali e nazionali, addetti ai lavori esperti del settore, lungo un percorso tra archeologia e agricoltura alla scoperta del Pomodoro Cannellino Flegreo e della sua storia, dalle tecniche di coltura, fino ad arrivare alla distribuzione e all’uso in cucina, senza tralasciare il valore economico di questa produzione.
Prima tappa del percorso la visita guidata al Parco Archeologico di Cuma che ospita nella Città Bassa parte dei campi di Pomodoro Cannellino Flegreo, con una guida d’eccezione – Fabio Pagano, direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei che, nel corso della visita, ha mostrato agli ospiti, con la collaborazione di giovani archeologi, lo stato di avanzamento degli ultimi scavi relativi ai recenti ritrovamenti di reperti internamente al parco frutto di ricerche archeologiche portate avanti con serietà e passione dalle Università come dimostrano gli scavi dell’Università della Campania Vanvitelli che stanno indagando una chiesa bizantina alle pendici della terrazza superiore dell’Acropoli.
A ulteriore testimonianza dell’importanza del Pomodoro Cannellino Flegreo per l’economia locale, l’evento ha visto anche quest’anno la partecipazione delle istituzioni locali e regionali, ritenute interlocutori sostanziali per la valorizzazione dell’intero processo produttivo e del suo indotto. Inoltre hanno partecipato associazioni di settore quali Confagricoltura Napoli e Ebat – Ente Bilaterale Agricolo Territoriale.
In scia con l’obiettivo della valorizzazione, Confagricoltura Napoli è stata incaricata, su indicazione dell’Associazione del Pomodoro Cannellino Flegreo di avviare la procedura, attraverso un Comitato Promotore, di candidare il Pomodoro Cannellino Flegreo a marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta). Una delle eccellenze più antiche del territorio flegreo che, grazie all’impegno di imprenditori può ambire a un riconoscimento che sarebbe il giusto tributo alla storia e alle tradizioni, oltre che un viatico per realizzare una economia di scala per le aziende che ancora lo producono.
Dal 2018 a oggi, l’area di produzione del Pomodoro Cannellino Flegreo è passata da 10 a quasi 50 ettari, 10 in più solo nell’ultimo anno anche grazie ad azioni di riqualificazione e rigenerazione urbana, previste nell’ambito del Progetto Monterusciello Agro City (MAC), finanziato dall’Unione Europea, e attivate dal Comune di Pozzuoli. Proprio a testimonianza di questo impegno, l’intervento del Sindaco Luigi Manzoni che ha dichiarato: «Anche quest’anno sono felice di sostenere un evento che valorizza le colture locali. Soprattutto in questo periodo, le risorse del nostro territorio sono il volàno per uno sviluppo sano e sostenibile della nostra città e dei Campi Flegrei in generale. Dobbiamo fare, tutti insieme, quanto serve per far conoscere le straordinarie bellezze di Pozzuoli, che non hanno eguali nel mondo. L’amministrazione che mi onoro di rappresentare ha come priorità l’interesse esclusivo dei cittadini, e un’economia sana che – ha proseguito il sindaco – può garantire un futuro radioso a noi e ai nostri giovani, per farli restare qui, a Pozzuoli, e realizzare qui i loro sogni». Non a caso l’incontro dedicato al Pomodoro Cannellino Flegreo nel periodo di massimo splendore dei campi, il tour e tutte le attività che intorno a essi ruotano, rappresentano in definitiva un’azione congiunta di marketing territoriale come testimoniato dai rappresentanti di enti e istituzioni presenti.
«Si rinnova l’appuntamento tra Cuma e il Pomodoro Cannellino Flegreo. L’incontro tra uno straordinario luogo di memoria e un’eccellenza della terra flegrea». – ha dichiarato infatti Fabio Pagano – direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei – che ha poi continuato «L’ennesima occasione per ricordare come l’essenza del Parco Archeologico di Cuma si fondi anche nell’interazione tra un patrimonio archeologico di interesse mondiale e la contemporaneità della tradizione agricola portata avanti dalla passione e competenza di imprenditori locali».
In chiusura l’intervento di Nicola Caputo – Assessore all’Agricoltura della Regione Campania – ha sottolineato come «L’Agricoltura e la cultura possono avviare relazioni virtuose unendo passato e futuro proprio come è accaduto per il Pomodorino Cannellino Flegreo, eccellenza agroalimentare campana tornata a crescere negli orti all’interno del Parco Archeologico di Cuma. In questo caso l’agricoltura e la cultura sono due elementi che si fondono per rilanciare un ecotipo locale di eccezionale qualità risalente all’Ottocento.» L’assessore ha poi proseguito evidenziando il lavoro che a livello regionale si sta facendo per «la promozione e la valorizzazione di prodotti tradizionali della Campania come il Pomodoro Cannellino dei Campi Flegrei per arrivare ad una certificazione di qualità capace di valorizzare questo vero e proprio tesoro rosso assieme ai suoi produttori e a tutto il suo territorio».
Questo pomodoro si è adattato al pedoclima flegreo caratterizzato da terreni vulcanici e sabbiosi accarezzati da brezza marina tanto che è annoverato dalla Regione Campania tra i prodotti tradizionali. Il seme, che non è un ibrido, ma è custodito dall’azienda vivaistica Cumadoro del gruppo Tammaro, viene tramandato da generazione in generazione attraverso un attento processo di selezione dei pomodori migliori per recuperarne i semi che, essiccati al sole e conservati in luoghi asciutti e ventilati, vengono poi reidratati per la semina che inizia a fine febbraio. La coltivazione, rigorosamente manuale, si avvale del tradizionale supporto di canne, da cui il nome Cannellino, e spago in juta o canapa. Il raccolto va da metà luglio a fine agosto. Il cannellino ha forma oblunga con una lieve strozzatura verso il centro e, generalmente, pesa tra 15 e 20 g. La buccia estremamente sottile rappresenta un grande vantaggio ai fini della trasformazione e anche in cucina sia in termini di resa che di sprechi, infatti è per questa caratteristica che il cannellino non ha bisogno di essere pelato. La polpa spessa e soda, quando è maturo è di colore rosso intenso, al gusto presenta un giusto equilibrio tra dolcezza, acidità e sapidità ed è per questo estremamente versatile in cucina.
La distribuzione del prodotto è principalmente in forma di conserve, a cui il Pomodoro Cannellino Flegreo ben si presta: pacchetelle, passate e anche confettura extra.
La vendita al pubblico avviene attraverso limitati canali selezionati quali piccole botteghe di prodotti d’eccellenza o attraverso l’e-commerce, ma più in generale direttamente dal produttore al consumatore. Per questo motivo sono ancora più preziose le occasioni di degustazione del Pomodoro Cannellino Flegreo la cui versatilità in cucina è stata celebrata anche in occasione dell’incontro tra i filari di pomodoro presso il Parco Archeologico di Cuma. Al termine della visita, i presenti hanno potuto assaggiare una variegata proposta di pietanze realizzate con i primi pomodori raccolti, le conserve e la confettura extra di cannellino, degustati nel contesto suggestivo dei campi coltivati all’interno del Parco Archeologico di Cuma, tra profumi, colori e sapori esclusivi.
Per l’occasione sono intervenuti tanti professionisti locali, pizzaioli, ristoratori, pasticceri, gelatieri che con arte sapiente hanno declinato con portate originali il Pomodoro Cannellino Flegreo in tutte le sue sfumature salate e dolci. Il mondo della pizza ha visto la partecipazione di Pizza in grammi con sede sia a Pozzuoli che a Quarto, e Luca Doro da Macerata Campana (CE). Numerosi i piatti a base di pasta come quelli proposti da Punto Nave di Pozzuoli e Origini, entrambi con sede a Bacoli, Don Salvatore di Monte di Procida, i piatti ideati da APCI- Campania associazione professionale cuochi italiani. Interessanti anche le proposte a base di riso come quelle di Riccio di Bacoli e di Baia Marinella di Pozzuoli. In degustazione anche proposte in chiave di street food come quelle elaborate da Vico Sarchiapone di Giugliano in Campania, Sunrise X Sibylla Garden, La Fontanina al mare e Turistico di Bacoli. Infine ricca anche l’offerta di proposte dolci. In degustazione le creazioni di: E cioccolato, il ristorante Paccasassi e la pasticceria contemporanea di E cioccolato, Materia Prima di Bacoli e Campi Flegrei box di Pozzuoli. In abbinamento i vini flegrei Uvadoro dell’azienda Cumadoro e Castelbelvedere.
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