Gabriella Ibello: come è nata VISIONI alla Reggia con Luciano Romano e Luciano D’Inverno
di Luca Sorbo
Partecipiamo alle mostre lasciandoci affascinare dalla forza visiva delle opere, ammiriamo l’abilità degli autori, ma raramente ci chiediamo come è nato quel progetto espositivo e quali difficoltà si sono dovute affrontare per raggiungere quel risultato.
Ho la profonda convinzione che la Campania sia ricca di talenti artistici, ma sia debole da un punto di vista organizzativo. Spesso gli autori vogliono fare tutto da soli, sono diffidenti nei confronti dei curatori, storici e critici. Questo è un grave errore, perché la promozione culturale necessita di molteplici professionalità e della capacità di lavorare in squadra. Spesso tutti vogliono fare le primedonne ed il risultato finale è un totale fallimento.
Ho il piacere di incontrare Gabriella Ibello che è la curatrice della mostra VISIONI, in corso alla Reggia di Caserta, con immagini fotografiche di Luciano Romano e Luciano D’Inverno e le chiedo di raccontarmi come è nata l’idea dell’iniziativa e come si è riusciti a portare a termine un progetto tra i più interessanti a livello nazionale.
Spero che questo racconto sia utile per tutti coloro che vogliono organizzare eventi di rilevanza nazionale.
Gabriella mi segnala che la prima idea è stata della Direzione della Reggia con Tiziana Maffei, che aveva piacere di mettere in cantiere un’attività culturale per celebrare i 250 anni dalla morte di Luigi Vanvitelli (1773-2023), il grande architetto che ha progettato la Reggia di Caserta, Patrimonio dell’Umanità.
Viene contattata a tale scopo dalla Direzione e di comune accordo si prepara il progetto che nel luglio 2022 partecipa al bando di Strategia fotografia, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Vengono coinvolti due fotografi Luciano Romano e Luciano D’Inverno. Ad ottobre 2022 viene comunicato che il bando è stato vinto e quindi si poteva procedere alla fase realizzativa. I due autori sono stati lasciati liberi di scegliere su cosa lavorare, ovviamente doveva sempre essere relativo all’opera del grande architetto. Luciano D’Inverno aveva un interesse per l’Acquedotto Carolino, mentre Luciano Romano ha lavorato sulle opere del Vanvitelli in tutta Italia. La curatrice ha seguito gli autori durante la loro attività rispettando sempre le loro scelte. Ci sono stati periodici incontri con la Direzione in cui si guardavano le immagini prodotte e si discuteva insieme su come procedere. La scelta narrativa si è definita in modo sempre più preciso in corso d’opera, nel caso di Romano il racconto dei temi architettonici e decorativi vanvitelliani è risultato essere quello più efficace e suggestivo mentre per D’Inverno si è pensato alla necessità di raccontare il paesaggio attraverso il suo attraversamento geografico selezionando composizioni di intensa eloquenza narrativa e poetica, l’obiettivo era quello di consentire all’osservatore di sentirsi attraversato da quel paesaggio, da qui anche l’ idea di realizzare, insieme a Fabio Barisani, una installazione immersiva grafico-sonora della mappa dell’acquedotto. La curatrice era fin dall’inizio consapevole che i due autori erano molto diversi e quindi si sono organizzati due percorsi separati che avrebbero dialogato con alcune lettere di Luigi Vanvitelli e con alcuni studiosi della fotografia come Paul Valery, Susan Sontag, Walter Benjamin, “poi avevo l’esigenza di raccontare la storia dei luoghi del Vanvitelli e della complessità della sua attività e quindi ho pensato a dei focus sulla sua opera architettonica ed ingegneristica”
La mostra è stata allestita da Opera laboratori in un nuovo meraviglioso spazio di circa tremila metri quadri che precedentemente era la sede degli appartamenti dei militari dell’Aeronautica.
La progettazione grafica, sia per il catalogo che per le sale della Gran Galleria, è opera di Fabrizio Carbotti, consulente in comunicazione e grafica della Reggia di Caserta, Gabriella aveva dato una suggestione di lavorare sui capilettera inventati dal Vanvitelli e da questo è nato il font per il titolo. Nel cofanetto del catalogo c’è il catalogo ed una cartella con singole stampe che raccolgono il lavoro di Luciano Romano dal titolo Genius et Loci e quello di Luciano D’Inverno dal titolo Attraversamenti. La casa editrice è Arte’m.
La mostra è stata inaugurata il 29 febbraio alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ed è stato sicuramente uno degli eventi espositivi più interessanti in Italia nel 2024.
La mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre.
“Non a caso abbiamo scelto – commenta Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta – una mostra fotografica: l’inquadratura da sempre è protagonista dell’opera vanvitelliana. Eredità del padre Caspar Van Wittel, celebre vedutista, sviluppata in architettura da Luigi con la sapiente gestione della composizione spaziale secondo i tre principi vitruviani dell’utilitas, firmitas, venustas. Il linguaggio della fotografia è apparso il più adatto per fermare e trasmettere l’architettura di Vanvitelli”.
Conclude la curatrice “Il lavoro è stato molto complesso e sicuramente si è riusciti a raggiungere un risultato così prestigioso ed apprezzato da tutti, perché si è lavorato in squadra. Abbiamo sempre avuto al nostro fianco tutte le professionalità dei funzionari della Reggia ed abbiamo sempre interagito in armonia.”
(la foto di Luciano Romano è stata fornita dall’autore)
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