Emergenza abitativa, Napoli promuove i progetti di cohousing: incontro al Real Albergo dei Poveri

01 Copy

Emergenza abitativa, Napoli promuove i progetti di cohousing: incontro al Real Albergo dei Poveri

Amministratori ed economisti a confronto al Real Albergo dei Poveri: l’emergenza casa nelle grandi città è stata al centro del secondo appuntamento di “Dialoghi sull’abitare” promosso dal , con il tema “Cohousing, vivere insieme nelle città del futuro”. All’incontro, svoltosi al Real Albergo dei Poveri, hanno partecipato il sindaco Gaetano Manfredi, la vicesindaca e il presidente della commissione Urbanistica.

02-Copy Emergenza abitativa, Napoli promuove i progetti di cohousing: incontro al Real Albergo dei Poveri

L’emergenza casa è un problema che colpisce sempre più le grandi città. Trovare soluzioni in grado di contemperare le esigenze di garantire una soluzione abitativa senza snaturare i contesti urbani, e in particolare i centri storici, con quella di favorire lo sviluppo delle attività e i naturali processi evolutivi è l’obiettivo che si sono dati gli amministratori di alcune tra le più importanti città italiane che oggi hanno avuto modo di confrontarsi con degli economisti nel corso del secondo appuntamento di “Dialoghi sull’abitare” promosso dal Comune di Napoli. La tavola rotonda, che si è svolta nel Real Albergo dei Poveri, ha avuto per “Cohousing, vivere insieme nelle città del futuro” e si è aperto con i saluti del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e del consigliere comunale e presidente della commissione Urbanistica, mentre è toccato alla vicesindaca e assessora all’Urbanistica Laura Lieto tirare le somme del confronto.

Schede sui principali progetti di rigenerazione urbana e co-housing promossi dal Comune di Napoli

Nel corso dei lavori è stata illustrata una delle iniziative messe in campo dal Comune di Napoli che è finalizzata a realizzare una forma di cohousing in un edifico di via Stadera: un progetto sperimentale rivolto a persone che hanno bisogno di assistenza di carattere medico, sociale o finanziario e che, sulla scorta di quanto già fatto in un altro stabile di via San Nicola a Nilo, oltre la carenza di spazi abitativi affronta anche le sfide del cambiamento climatico e della .

  1. Terre Colte a Ponticelli
    Questo progetto punta alla riqualificazione di un’area verde abbandonata a Ponticelli. Si coinvolgeranno giovani, residenti locali e persone vulnerabili per recuperare terreni agricoli incolti e promuovere modelli di agricoltura sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. L’obiettivo è creare prodotti di qualità, rivitalizzare le tradizioni agricole e sviluppare filiere corte per migliorare l’accesso ai prodotti di prima necessità.
  2. Cohousing di Via Stadera
    Progetto di co-housing volto a rispondere all’emergenza abitativa, favorendo la condivisione di spazi e risorse tra gruppi vulnerabili. Il nuovo edificio è destinato a persone che necessitano di supporto domestico, medico e psicologico, offrendo anche consulenze legali e sociali. L’obiettivo è fornire un’abitazione sicura e il supporto necessario per favorire l’integrazione sociale.
  3. Eco Villaggio ‘Accoglienza EVA
    Un progetto che combina spazi di accoglienza per donne vittime di violenza con un hub culturale e sociale, situato in un’area urbana marginale. L’iniziativa include un orto sociale e una rete di case d’accoglienza dove le donne sono coinvolte nella gestione dei servizi, contribuendo con le loro competenze. Il progetto mira a rigenerare l’area urbana e abbattere le barriere d’accesso ai servizi di accoglienza e integrazione.
  4. Superamento del Campo Rom di Cupa Perillo
    Questo piano si propone di garantire l’ abitativa delle famiglie rom utilizzando beni confiscati e progetti di housing sociale. In collaborazione con enti del terzo settore e attori privati, il progetto sperimentale mira a offrire una soluzione replicabile per l’integrazione sociale e abitativa. Il finanziamento proviene dal Ministero dell’Interno e da fondi dedicati.
  5. Condominio Sociale San Nicola a Nilo
    Progetto di co-housing intergenerazionale nel centro storico di Napoli, che mira a sostenere famiglie fragili e anziani. Le famiglie selezionate avranno un contratto di locazione e seguiranno un regolamento che promuove la collaborazione tra residenti per creare un’abitazione condivisa e solidale. Il progetto rafforza i legami tra nuclei familiari vulnerabili, anziani e persone con disabilità.
  6. Community Hub nell’ex forno comunale
    L’ex forno comunale sarà trasformato in un incubatore di attiva, con il supporto di enti del terzo settore. Questo spazio ospiterà servizi di welfare pubblico e attività di integrazione per la popolazione immigrata, inclusi un ristorante sociale multietnico e attività educative legate al cibo. L’obiettivo è garantire la partecipazione comunitaria e la sostenibilità economica.

Ogni progetto mira a creare una città più inclusiva e sostenibile, affrontando i cambiamenti demografici, economici e climatici che Napoli e altre grandi città stanno vivendo.

«Penso che siano maturi i tempi per un grande piano casa in che però abbia le caratteristiche della modernità, senza consumo di ma riutilizzando tante aree dismesse, con nuove forme di cohousing perché la famiglia tradizionale cambia e c’è una dinamica diversa ai bisogni abitativi. Quello della casa è uno dei temi principali insieme a quello del salario, della sanità, dell’istruzione, per costruire una società più equa e giusta e che dia prospettive a tutti – ha affermato il sindaco Gaetano Manfredi –. A Napoli l’emergenza abitativa è testimoniata anche dalla perdita di abitanti ed è legata a vari fattori tra cui l’impatto del turismo che ha determinato una proliferazione di b&b e case vacanze sottraendo patrimonio abitativo alla città, soprattutto nel centro storico».

03-Copy Emergenza abitativa, Napoli promuove i progetti di cohousing: incontro al Real Albergo dei Poveri

«Occorre lavorare a politiche pubbliche, a regia pubblica, che vadano incontro alle esigenze di una popolazione sempre più variegata, ma che ha sempre più difficoltà ad abitare, soprattutto nelle aree centrali – ha spiegato la vicesindaca Laura Lieto –. Stiamo riformando il Piano regolatore e una delle linee di lavoro è utilizzare una riserva di aree pubbliche e di edifici che possono essere impiegati per una politica di promozione pubblica di forme di abitare che sono necessarie e che possono anche dare impulso alla rigenerazione della città».

( e video da Ufficio Stampa Comune di Napoli)

Share this content: